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[Recensione] Magister di Veronica Deanike

sabato 21 aprile 2018


Ciao a tutti, ebbene eccomi con un'altra recensione. Potevo davvero non farla? Non parlarvi anche di Magister, libro di Veronica Deanike, spin-off di Sospesa uscito il 29 dicembre 2017, che mi ha letteralmente rubato il cuore? No non potevo, dunque, beccatevi anche questa e buona lettura.

Magister
di Veronica Deanike


Uscita: 29/12/2017
E-book: € 2,99
Cartaceo: € 10,56
Pagine: 390
Casa editrice: Self - Publishing
Genere: Erotic Romance
Vincent Gaillard, non ancora quarantenne, è un uomo brillante, colto, straordinariamente affascinante, ma inaccessibile. Discendente di una potente famiglia da sempre impegnata nella politica e negli affari, decide comunque di dedicarsi alla carriera accademica. Professore di filosofia nella prestigiosa Sorbona di Parigi ha ottime probabilità di diventarne il Magnifico Rettore. Sophie Gerard proviene dalla Banlieue, da uno dei tanti agglomerati urbani della periferia francese. Studentessa-lavoratrice di venticinque anni si impegna per inseguire il sogno di un futuro migliore. L’incontro tra l’algido professore e la dolce studentessa avvolgerà entrambi nelle fiamme di una inarrestabile, quanto torbida, attrazione. Il ghiaccio di Vincent inizierà a sciogliersi e il cuore di Sophie sarà presto rapito. Ma Vincent continuerà a essere un uomo imperscrutabile, incatenato a un passato che non riesce a lasciare andare via. La studentessa e il professore, tra passione trattenuta, una tensione erotica che cresce e non dà respiro, avvicinamenti e improvvisi allontanamenti, giocheranno il gioco della passione e forse… dell’amore. Quando le distanze parranno ormai colmate, il destino, crudele, mischierà ancora le carte. A Sophie non resterà altro che aspettare il suo tenebroso professore. Attendere che sia pronto a portarla via… con sé… lontano da tutto quel dolore.

Recensione

Questa è una storia, una storia “semplice”.
Abbiamo Sophie dolce e ingenua venticinquenne che studia e lavora per mantenersi l’università, con una famiglia strana alle spalle, che ci sembra da subito poco interessata ai desideri di questa ragazza. Ma il libro ci presenta fin da subito Vincent, docente di Filosofia e Comunicazione alla Sorbona di Parigi, un uomo maturo, un professore che ha un mondo di dolore sotto quella sua scorza fredda e imperturbabile, muro che Sophie con il suo essere forse riuscirà a scalfire, stupendolo.
Non tutto è ciò che sembra, non tutto è così semplice e scontato, purtroppo, ed anche una storia che appare semplice nella sua trama, può trasformarsi in un viaggio nelle profondità umane.
Vincent è il protagonista quasi assoluto della narrazione, e nonostante il libro sia in terza persona, con il suo carisma cavalca letteralmente le pagine, esce talmente da sembrarti vero ed il suo dolore di uomo distrutto da un passato crudele che non vuole abbandonare, ti perfora le ossa; Sophie però riesce tingere le pagine con quel velo di candore e lo senti in tutto il narrato: lo fa in silenzio, dolcemente, con una forza che non ti aspetti.

Si rifiutava di darle un uomo spezzato, quello che lui era. Un’anima viva incatenata a un’altra morta.

Ella si presenta fragile, docile al cospetto del suo professore, ma più la narrazione prosegue, più ci si accorge che è davvero in grado di accogliere Vincent com’è veramente, con tutte le sue imperfezioni, poiché egli lo è, benché non sembri, imperfetto. Magister nella passione, ma principiante nell’approcciarsi verso un nuovo futuro, per paura di lasciare il passato. Spezzato, anch’egli sospeso sotto un certo punto di vista, e ciò ci riporta alla matrice di quest’opera che è in realtà uno spin-off del libro Sospesa, in cui qui ritroviamo, con mia gioia, i personaggi: Lulu e Gerard, ora sul lato opposto, per cercare di mettere del sale in zucca al testardo professore. Più uniti che mai, passata la tempesta dato che il libro si situa dopo gli eventi che li hanno visti protagonisti; amici davvero, con un legame indissolubile ed una storia condivisa con Vincent. Nonostante loro abbiano avuto la capacità di guardare avanti, lui non c’è riuscito e Sophie deve letteralmente combattere e competere con la “morte” per riuscire a salvare l’uomo, salvarlo da sé stesso.
Si, perché questa è una storia di sentimenti, di emozioni che traspaiono, che ti colgono e ti entrano nelle vene, nel cervello e aggiungo, contiene anche un pizzico di mistero; è una storia di disperazione e di ricostruzione, rinnovamento e speranza.

«…Insegnami tutto, dammi quello che hai, me lo farò bastare.»

E’ la bravura dell’autrice, che non si smentisce nemmeno in questa sua ultima opera. Perché diciamolo QUESTA RAGAZZA SA SCRIVERE.
Il modo in cui riesce a trasportarti dentro la trama, il modo in cui ridi, piangi e sospiri con i suoi personaggi è unico; come ti parlano, come soffrono, escono dalle pagine e ti camminano a fianco.
Una nota è doveroso farla per Apolline e Antoniette, rispettivamente nonna e madre di Vincent, ma soprattutto la prima, che è davvero una forza della natura. Ha occhi di falco, di chi la sa lunga, ed ho riso davvero per le battute che piazzava ai due, ma soprattutto al nipote. Insomma, mi è entrata anch’ella nel cuore, decisamente.
E poi Parigi, ho letteralmente amato i luoghi in cui mi ha portato l’autrice con la sua scrittura, io che a Parigi mai ci sono stata, ma mi è sembrato di esserci per davvero.

Vincent intrecciò la mano con la sua in un gesto che parve innocuo e, invece, fu l'inferno per entrambi.
«Ti porto a vedere Parigi.»
«Parigi? Ma dove?» domandò con paura e desiderio.
«Te l'ho già detto: a cercare il mattino.»

Questa è la storia di tutte le storie, o perlomeno ne possiede tutti gli elementi; è la storia che molte di noi avremmo voluto vivere, o almeno io, essendo universitaria e rivedendomi molto in Sophie. Suvvia, chi non avrebbe voluto avere un professore come Vincent?
Questo, è uno di quei rari libri che io chiamo GIUSTI:
è il libro giusto nella sua semplicità di voler raccontare sentimenti profondi che ti entrano nell’anima; è giusto poiché è tutto davvero GIUSTO, ogni avvenimento, ogni sentimento, non c’è nulla di forzato, nulla per cui ho storto il naso; è giusto perché anche nel più grande dei dolori, i personaggi si sono comportati in maniera reale, viva, li senti e li percepisci.
Le scene hot sono di un’eleganza estrema, e mi complimento davvero con l’autrice poiché è erotica nel vero senso del termine. Vincent non ha bisogno di essere un dominatore con attrezzi strani, egli lo è nella mente, egli ama il sesso e lo sa fare bene.
Veronica ha avuto la capacità di raccontare con una straordinaria dolcezza ogni cosa, come un pittore che scava nell’animo umano, dipingendo su una tela bianca.
Non solo lo consiglio, lo urlo.


VALUTAZIONE:



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