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[Recensione] Sospesa di Veronica Deanike

giovedì 1 marzo 2018
Buongiorno carissimi, quest'oggi vi parlo di Sospesa un romanzo di Veronica Deanike uscito il 29 luglio 2017, ma visto che ho avuto solo ora l'occasione di leggerlo, non potevo davvero, per la sua estrema bellezza, non recensirlo e non consigliarvelo.
Buona lettura.

SOSPESA
Veronica Deanike
● ● 
Data di uscita: 29/07/2017
E-book: € 2,99
Cartaceo: € 11,90
Pagine: 383
Casa editrice: Self Publishing
Genere: Erotic Romance

Lulu ha perso tutto… sospesa. Colpevole? Innocente? Parigi, romantica e crudele, fa da cornice a una grande storia d’amore. Ma Gerard non è l’uomo che Lulu conosceva: sguardo d’acciaio e, dentro, un fuoco che brucia di rancore. Lui è crudele, distante, inaccessibile. La sua è la lotta di un uomo che rinnega la vita. Colpe da espiare, distanze che fanno male, anime trasfigurate e poi… la carne, che rivendica il proprio ruolo, parla una lingua atavica fatta di passione e la ragione cede a desideri torbidi ed eccessi. È la battaglia di una donna che rivuole la propria esistenza, una donna determinata, ferita. Pronta a tutto, anche alla vendetta, disperata e dolce come l’amore.

                                     
Come reagire ad una “rinascita”? Come, quando credevi di aver perduto tutto?
Questa è la storia di Gerard, un uomo distrutto dal destino crudele, ma soprattutto è la storia di Lulu, una donna che letteralmente rinasce e scopre che tutto il suo mondo non c’è più. Siamo a Parigi, la meravigliosa Parigi, ma il luogo dove veniamo catapultati subito dall’autrice non è Notre Dame, ma un ospedale, dove torniamo alla vita con la protagonista. Seguiamo i suoi battiti, finché ella non apre gli occhi definitivamente; siamo con lei nel centro di riabilitazione e iniziamo a porci mille domande proprio come fa questa donna che è in apparenza completamente sola. Finalmente, giunge il secondo protagonista, il marito, Gerard, che pare uno sconosciuto ai suoi ed ai nostri occhi. Perché non è stato con lei? Quale colpa ha commesso Lulu per ricevere tutta questa freddezza? Ella si è solo svegliata da un coma dopo un anno, dopo un incidente, ignara di ciò che la circondava. Riuscirà questa donna a riprendere in mano la sua vita che sembra esserle scivolata via dalle mani così facilmente? Perché negli occhi freddi di Gerard è questa la consapevolezza che acquisisce: ella non è più nulla e non ha più nulla.
Questo libro è una lotta, la lotta di una donna, per riprendersi il suo passato, per riprendersi il suo uomo e la sua famiglia, per riprendersi “casa”. Può l’amore superare l’odio, la paura, e la morte perfino?
Questo libro è un viaggio, un viaggio nell’anima, nei punti più oscuri e profondi; una riscoperta delle emozioni, talmente forte che ti fa tremare. Benché il romanzo sia scritto in terza persona, la scrittrice ha una capacità tale da farli parlare letteralmente i suoi personaggi; li senti sottopelle, li senti dentro e non ti abbandonano più.

Era così che lui la vedeva? Sospesa tra le sue braccia? Sospesa tra la vita e la morte? Tra l’essere sua per sempre o non esserlo mai più?

Lulu è la protagonista indiscussa di tutta la narrazione, una donna forte, tenace, coraggiosa, che lotta anche quando non sembra farlo, anche in silenzio; lotta con lo sguardo, con le labbra, con i gesti. Una donna che ama, ama talmente tanto da rischiare tutto per riprendersi il suo mondo. È una moglie che accetta, accoglie al limite della sopportazione, ma non crolla ed è oltretutto e soprattutto una madre. La sua essenza permea l’intero romanzo, e alle volte pare schiacciare il protagonista maschile, Gerard, l’artista. Egli è un uomo distrutto nell’anima che si fatica inizialmente ad amare e soprattutto comprendere nelle sue contorte e autodistruttive azioni, ma parola dopo parola, anche lui esce e si mostra, talvolta con poco successo, rischiando di farsi odiare di più. La sofferenza, la disperazione che nasconde sono talmente grandi che finisci per chiederti chi davvero sia "morto", chi davvero sia sospeso tra loro due.
Ammetto di averlo odiato, non capito, ma infine ho compreso che egli non è giudicabile, perché l’animo umano può essere così oscuro e perverso, da farti rifiutare le situazioni, sia le belle che le brutte e non si può sapere, né concepire quali azioni ti porti a compiere un dolore così profondo. Noi lo vediamo dai suoi occhi, da sorrisi che nega, dalle tele che dipinge per buttarci sopra tutto questo tormento e sofferenza; è un uomo cambiato, diverso da quello che la stessa Lulu aveva sposato.

«Ricominciamo da capo, come se non ci fosse un passato, neanche un futuro… Diamoci del tempo, ma non allontaniamoci di nuovo.» Gerart si scostò innervosito. «Allora non hai capito proprio niente, mi fa male guardarti, mi fa male ascoltarti, mi fa male averti vicino. Per me sei solo dolore.»

Una nota particolare va a Vincent docente di Filosofa alla Sorbona di Parigi, l’amico migliore, il cui carisma trasuda dalle poche pagine in cui lo ritroviamo, ma esse bastano per farcelo amare. Egli è protagonista di un altro romanzo dell’autrice (Magister, che può considerarsi uno spin-off di Sospesa), è un amico che per aiutare ha i suoi metodi, ma che agisce con cuore ed in buona fede. L’amicizia tra questi due uomini è pura, sincera e meravigliosa, ciò che non è stato distrutto da quell’incidente, ciò che, al contrario, li ha legati, che continuerà e ritroveremo anche nel romanzo dove il Professore è protagonista.
Questo, è un libro che lascia sconquassati, ti disarma, ti fa porre delle domande, ti fa chiedere cosa davvero sia il giusto o lo sbagliato, se esiste, e se si può parlare di vincitori o di vinti in questa guerra di cuore e di anima in questo gioco quasi al massacro per ricostruirsi, forse, e ricostruire, poichè il limite è talmente labile quando si ama di un amore così grande, da lasciarti senza parole. Logorante e tormentato, sensuale, anche erotico e a tratti così emozionalmente crudo da fare male.
Forse bisogna veramente distruggere tutto per poter ricominciare.

«E per te invece, è un male?»
«No! È solo difficile.»
«Sarebbe stato più semplice affrontare la mia morte?»
«Mi dispiace, ma…si, è così.»

Io ho personalmente letto prima Magister di questo romanzo e a conti fatti, posso dire che l’autrice ha saputo creare due storie completamente diverse, ma che ti entrano dentro entrambe come un pugno. Storie legate dai personaggi, storie che parlano di emozioni, di vita e soprattutto d’amore, ma esso è narrato talmente bene, con tutte le sue sfumature comprese le peggiori, che appena finisci di leggere l’ultima pagina, il primo desiderio è di ricominciare perché non vuoi lasciarli andare, anche se in realtà lo sai, lo senti che questi personaggi ti rimarranno dentro a vita: la dolcezza e il coraggio di Lulù, l’idiozia di Gerard ma anche il suo essere perfetto nelle sue imperfezioni (si infine lo amo), l’ironia di Vincent ed il suo essere un amico, davvero.
Lo consiglio, lo consiglio veramente, anzi li consiglio entrambi.

VOTO






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