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[Recensione] Olga di carta - Jum fatto buio di Elisabetta Gnone

martedì 13 marzo 2018

Ciao a tutti carissimi lettori, 
oggi vi parlo di Olga di carta. Jum fatto di buio il libro fantasy per ragazzi di Elisabetta Gnone uscito il 06 Novembre 2017 grazie alla Salani Editore.


OLGA DI CARTA. JUM FATTO DI BUIO
Elisabetta Gnone
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Data di uscita: 06/11/2017
Cartaceo: € 12,66
Pagine: 215
Casa editrice: Salani Editore
Genere: Fantasy/ Narrativa

Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie oppure non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare...
È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere. Dopo Olga di carta - Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi.

Nel piccolo villaggio di Balicò, vive la piccola Olga, insieme alla nonna e al dolce cane Valdo, compagno inseparabile di avventure e scorribande. La bambina, molto amata, è conosciuta da tutti per le sue storie; Olga ne conosce tantissime, tutte molto particolari e fantasiose. Il Natale è alle porte e sul villaggio cade la neve come ogni anno, ma non tutti attendono con la consueta gioia le feste, anche perché il bosco è stato quasi tutto abbattuto per sopperire la mancanza di legna. In molti a Balicò vi erano affezionati e ciò contribuisce a portare sconforto e solitudine tra i suoi abitanti. Ed è proprio di questi sentimenti che si nutre Jum, il nuovo protagonista delle storie di Olga. Egli altro non è che un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. Il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Anche Olga lo ha incontrato, quando è morta la sua mamma. Proprio per questo lei, più di altri sa come affrontarlo; perché Jum può sembrare un essere veramente triste e spaventoso, ma anche lui ci serve per imparare a crescere ed a fare fronte alle difficoltà della vita.

“Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie oppure non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare. Sarà stata la fame di conoscere per chi non s’era mai mosso dal villaggio; sarà stato il solletico che ogni storia procurava a un angolino della mente, trasformando fatiche e pensieri in sogni e speranze; sarà stato il fascino dell’ignoto e dello straordinario, sta di fatto che, quando Olga cominciava a raccontare, chi era vicino tendeva un orecchio”

Inizio col dire che, nonostante io sia una lettrice compulsiva, non avevo sino adesso, avuto il piacere di leggere un libro scritto da Elisabetta Gnone, perché le sue storie non hanno mai attirato la mia attenzione perché erroneamente etichettate per un pubblico giovane. Raramente mi trovavo a sfogliare libri per ragazzi o bambini e solo ultimamente mi rendo conto dell’errore. La storia di Olga è un esempio lampante, perché dietro una trama apparentemente semplice si nascondono significati più profondi che nei libri per adulti difficilmente si trovano. 

“…Mi siedo qui ogni volta che papà mi interroga e, quando sbaglio, ho la sensazione che i libri si sporgano sopra di me per rimbottarmi: “Non la sa! Che ignorante! E allora noi, cosa ci stiamo a fare? Ci ha mai letti?” Sono un pubblico severo, i libri…” …” Non è possibile” rispose Olga accarezzando il dorso dei volumi più vicini. “I libri non possono fare male. Tutt’al più ti ignorano, se tu ignori loro. È solo una tua impressione. Sono così belli…”

La piccola Olga, con le sue storie, che sembrano inventate, ci insegna a vivere e ad affrontare coraggiosamente le difficoltà. Questo è, senza alcun dubbio, il punto di forza di questo romanzo. Lo stile lineare ben si sposa con la narrazione che, nella sua semplicità non manca di colpi di scena. Favolosi e incantevoli, sono, sia le ambientazioni che i personaggi, impossibile non amarli tutti con i loro pregi e difetti. 
Ho trovato molto originale la formula della storia nella storia, infatti, il lettore non segue solo le vicende di Olga , ma anche i suoi racconti che regala ai protagonisti del romanzo. Quello, a mio avviso, più significativo è quello intitolato “ Il ciliegio”, che mi ha commossa particolarmente. Molto curata, inoltre, la grafica. Nel romanzo, infatti, sono presenti illustrazioni dettagliate che accompagnano il lettore durante la storia. Insomma un libro valido sotto tutti i punti di vista e al quale assegno quattro stelle e mezzo su cinque.


VOTO


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